La sfera religiosa costituiva per i Greci un discrimine importante nell’organizzazione di tempi e spazi; la divinità, manifestandosi in forme e modi diversi, tutelava gli aspetti del vivere quotidiano. Gli indizi archeologici che descrivono contesti sacri antichi sono quelli meglio caratterizzabili a livello di cultura materiale ed una loro lettura integrata potrà gettare in futuro nuova luce sull’organizzazione del territorio. Nel saggio, a seguito di un’attenta indagine di fonti documentali, sono presentate tutte le evidenze archeologiche relative a santuari periurbani ed extraurbani dedicati a culti femminili tra Locri e Medma, vengono introdotte inoltre, in forma chiara anche per i non addetti ai lavori, le principali problematiche e linee di studio sull’organizzazione dello spazio antico. La vasta gamma di cartografia di cui il saggio è corredato è utile per arricchire i quadri di sintesi proposti, passando dal particolare del singolo santuario a più ampi e generali quadri d’insieme. Molto utile ed interessante è inoltre la raccolta di immagini. Capire e ricostruire oggi gli “schemi” antichi è l’arduo compito che gli archeologi cercano di portare avanti; un primo passo da compiere in questa direzione è certamente quello della conoscenza della propria storia, del proprio territorio.
Centro Studi AUSONIA -
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