«Itinerari Artistici» calabresi
Sabato 6 Dicembre 2014, presso il GAMeC – Centro Arte Moderna di Pisa (Lungarno Mediceo, 26) – si è tenuta l’inaugurazione del “La mostra CalabriArt: Artisti Calabresi Contemporanei”, che il Centro Studi Ausonia ha patrocinato. La mostra si inserisce nell’ambito del Progetto “Itinerari Artistici d’Italia” e ospita le opere di cinque noti artisti calabresi: Mimmo Corrado, Massimiliano Giordano, Antonella Laganà, Francesco Milicia e Nadia Zaidi.
Ero anch’io presente all’inaugurazione di CalabriArt e la sensazione che ho avvertito è stata proprio quella di essere immersa in un “itinerario” non soltanto artistico, per le affinità e allo stesso tempo peculiarità di ogni singolo artista, ma anche culturale per il legame che la mostra sembrava rappresentare tra Calabria e Toscana, due terre tra loro lontane ma entrambe accomunate da forti radici antiche. Pisa, per il suo essere crocevia di culture diverse, è sicuramente una città capace di raccogliere intorno a sé “pisanità e calabresità”, nelle parole impiegate dal critico d’arte Sandra Lucarelli, che presentava la mostra.
È in quest’atmosfera che ho potuto ammirare i diversi “percorsi di luce e colori” e le diverse raffigurazioni, a volte naturalistiche ed altre volte metafisiche di mari, fiumi dove l’acqua e il vento sono i principali elementi di quel movimento che ricorda il NAVIGARE. Molto suggestiva è stata per me la descrizione di Sandra che ha dato la sua personale interpretazione di ciò che un artista rappresenta: “un navigante nel sogno, che dipinge la realtà non come è ma come vorrebbe che fosse”.
Sicuramente oniriche sono le “costruzioni di luce” di Antonella Laganà, artista di fama internazionale; dalla descrizione di Salvatore Russo, i suoi dipinti sono “arcobaleni di luce… lungo i quali abbandonare il proprio intelletto e cominciare a sognare”.[1] “Esplosioni di luci e colori”, come in Alba Felice (2006) o in Love in London dove l’artista ritrae stati d’animo e visioni romantiche. La luce è sicuramente la principale rotta dell’itinerario di queste opere. Luce che si ritrova anche nelle opere di Francesco Milicia, dove ritroviamo il legame Calabria – Toscana dipinto in sfumature fiabesche dove “gli oggetti e le forme sono avvolte da luci psichedeliche, che fanno pensare alle rifrazioni dell’inconscio” (Sandra Lucarelli).
A metà tra soggetti naturali ed astratti sono anche le opere di Massimiliano Giordano, artista di Mileto (VV), sulle quali mi sono sono soffermata e sono rimasta colpita da ESTATE e INVERNO, rappresentate alternativamente da colori caldi e freddi. Il tratto deciso segna una tappa, al mio avviso, alquanto espressiva del “viaggio onirico” di CalabriArt.
Di Mileto (VV) è anche l’ultimo artista di cui voglio trattare. È il nostro amico e socio del Centro Studi Ausonia, Mimmo Corrado, con il quale ho avuto modo di scambiare due chiacchiere ed è per questo motivo che ho scelto di parlare di lui alla fine, non perché fosse meno importante, tuttaltro: Dulcis in fundo… Come si suol dire… Qui di seguito troverete infatti la piccola intervista a cui Mimmo gentilmente si è offerto di sottoporsi, rispondendo ai miei quesiti e illustrandomi la sua tecnica di pittura, condividendo ciò che più lo appassiona del suo lavoro e che lo rappresenta nel profondo.
Mimmo Corrado vive ed opera a Pisa e le sue opere sono tra l’altro visitabili in permanenza alla Galleria CentroArteModerna, Lungarno Mediceo, 26. Comincia la sua formazione artistica con il diploma di Maestro d’Arte, sez. “Arte Ceramica” all’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria, nel campo della Scultura, per poi nel tempo dedicarsi in modo costante alla pittura ed adotta prevalentemente la tecnica della spatola. Affidandomi sempre alle parole del critico d’arte Sandra Lucarelli, che illustra poeticamente le opere dell’artista:
“Trasferite sulle tele, le immagini di Mimmo Corrado, diventano trame di paesaggi e luoghi del cuore. (…) La spatola crea effetti luministici, su colori spesso caldi, che non deludono mai le inflessioni della luce. Come se tutto si diluisse irraggiato da soli, da lune, da astri che segnano il cammino di un tempo senza tempo. (…) Forte è il sapore della luce, quando il pennello è accostato alle armonie e ne distribuisce le aspersioni su tutte le tele. (…) Ci parla, Corrado, di trait-d’union tra Toscana e Calabria, due regioni che si integrano in un inscindibile tutto degli incanti.”[2]
Parlando con lui della sua attività pittorica, Mimmo mi spiega che ciò che lo ispira quando dipinge un quadro è il movimento che i colori possono creare nella loro sovrapposizione:
“Il lavoro sulla tela si svolge in modo rapido e deciso. Con il colore ancora fresco… intervengo con i vari colpi di spatola, accostando o sovrapponendo le diverse tinte l’una accanto all’altra, composti insieme come in un puzzle. Guardando poi l’opera ad una certa distanza, i colori così stesi, si fondono determinando l’insieme tonale e cromatico desiderato.”
Come gli impressionisti, Mimmo Corrado, regala emozioni visive profondamente legate alla cromaticità… A lui piace “giocare con i colori”, come lui stesso ci dice, e con questa modalità di rappresentazione, “gestuale, decisa e immediata” denota grande sensibilità e grande espressione comunicativa. In lui è inoltre più che evidente il legame con la sua terra, che rappresenta in modo ancestrale: rappresenta paesaggi brulli, steppe dorate, rocce bagnate dal mare e fiumi contornati da alberi verdi e foglie appena nate…
Quando gli chiedo quali siano i suoi quadri preferiti, mi indica “Fiumara” e “Marina di Zambrone”: due paesaggi notoriamente calabresi, uno maggiormente ignoto e simbolico ed uno più realistico, descrittivo, che possiamo immaginare essere stato ritratto “en plein air” come gli stessi impressionisti erano uso fare… Oltre alla passione per la sua terra, l’attaccamento alle proprie radici calabresi che si intuiscono dalla semplice quanto profonda rappresentazione di paesaggi carichi di luce, movimento e acqua, dai suoi quadri intuiamo anche un forte legame con la Toscana, terra per lui acquisita… Vediamo infatti che rappresenta alcuni paesaggi toscani con la stessa intensità di colori, luci e profondità, come ad esempio “Boccadarno”, che potrebbe essere forse accostato, nella sua rappresentazione e nella sua espressività a “Marina di Zambrone”. Si ripercorre così, anche grazie a Mimmo Corrado, quel “Itinerario Artistico” tra Calabria e Toscana: paesaggi diversi ma simili nella loro forza comunicativa e che scoprono avere vita propria grazie alla tela di Mimmo. Il chè, secondo la mia personale impressione, svela una grande sensibilità e dolcezza della pittura di Mimmo, che ci esprime la sua affezione e cura verso i luoghi che rappresenta, sia calabresi sia toscani, facendocene apprezzare ogni dettaglio di luce e colore con grande emozione, sensibilità e forza comunicativa, quasi che quei luoghi ci parlassero della loro storia, di Mimmo e delle sue emozioni, e di noi che le guardiamo, attoniti, davanti alla bellezza della loro semplicità.
Patricia Destelle
[1]Prospetto informartivo sull’artista Antonella Laganà, Biennale Internazionale Arte di Palermo, EA Editore.
[2]Sandra Lucarelli, sito web Mimmo Corrado, http://www.mimmocorrado.com/critiche.html.
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